Mattel cita in giudizio MGA Entertainment e vince la causa
Lo scorso 27 agosto il colosso americano Mattel, leader mondiale nel mercato dei giocattoli, ha vinto la causa - innanzi a una corte federale californiana - intentata contro la MGA Entertainment, potente gruppo statunitense che dal 2001 produce le celebri fashion dolls (bambole) chiamate Bratz, principali competitor della storica Barbie della Mattel. Mattel aveva citato in giudizio MGA sostenendo che il designer Carter Bryant sviluppò l’idea delle Bratz quando era ancora alle dipendenze della Mattel. La corte federale della California che il luglio scorso aveva ritenuto fondate le ragioni della multinazionale americana ha condannato, il 27 agosto 2008, MGA e il suo amministratore delegato al pagamento di 90 milioni di dollari in favore di Mattel a titolo di risarcimento del danno per l’inadempimento contrattuale del designer Carter Bryant: ex Mattel, ora in MGA. La medesima pronunzia conteneva inoltre un ordine rivolto a diverse aziende controllate da MGA di pagare 10 milioni di dollari per la violazione del copyright. Mattel aveva chiesto alla corte federale di condannare MGA al pagamento di 1.8 miliardi di dollari, ottenendone però – come si è detto – molti di meno; tuttavia, l’azienda si è detta soddisfatta della vittoria legale conseguita. Non solo. Ha affermato di volersi battere per ottenere un’ingiunzione di sospensione della produzione di bambole Bratz. Queste ultime, dal 2001, anno della loro introduzione, hanno conquistato ampie fette di mercato, sottraendole di fatto alla bambola che fino ad allora aveva regnato come leader indiscussa: Barbie. Le vendite della storica bambola americana hanno infatti fatto registrare un calo, sul mercato statunitense, del 15% nel 2007 e del 12% nel primo trimestre 2008. Sul mercato globale le vendite sono cresciute, nel primo semestre del 2008, solo del 6%, contro il 12% dell’anno precedente. E le cose, dicono da Mattel, possono ancora peggiorare. In conclusione, riportiamo la notizia secondo la quale MGA ha comunicato la propria intenzione di appellare la decisione della corte federale.
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