Camera e Senato vagliano possibile ricorso alla Corte Costituzionale
Sul “caso Eluana”, si è molto dibattuto. Dalla Chiesa al mondo politico, innumerevoli gli interventi d’opinione diffusi dai media. Da ultimo, il Presidente del Consiglio, il quale ha affermato che “un magistrato non può fare la legge, la deve applicare. Il potere legislativo spetta al Parlamento”. In effetti, da giorni ormai, Camera e Senato stanno varando la possibilità di presentare alla Corte Costituzionale ricorso per conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato nei confronti della Corte di Cassazione. La Corte, con decisione del 16 ottobre 2007, decideva che il giudice può, su istanza del tutore, autorizzare l'interruzione soltanto in presenza di due circostanze concorrenti: che sia provata come irreversibile la condizione di stato vegetativo e che sia accertato che il convincimento etico di Eluana avrebbe portato a tale decisione se lei fosse stata in grado di scegliere di non continuare il trattamento.La Suprema Corte aggiungeva: “Ove l'uno o l'altro presupposto non sussista, il giudice deve negare l'autorizzazione, dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa". I giudici della Corte d’Appello di Milano, Prima Sezione Civile, seguendo le linee guida della Suprema Corte, hanno deciso, lo scorso 25 giugno, di autorizzare l’interruzione della alimentazione forzata per Eluana Englaro.Si attende ora il possibile intervento, su iniziativa delle Camere, della Corte Costituzionale.
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