Cassazione: il contratto preliminare di compravendita di immobile non è necessariamente nullo se difetta dei dati catastali
Con l'ordinanza 1 marzo 2024, n. 5536, la Corte di Cassazione ha ricordato che l'omessa indicazione dei dati catastali nel preliminare di compravendita di un bene immobile con determina, ipso iure, la nullità del contratto. Infatti, nelle parole della Corte: "l'identificazione di un immobile può avvenire attraverso mezzi diretti o indiretti, legali o convenzionali a seconda che siano stati predisposti al fine specifico di stabilire dei «contrassegni» di identificazione [come i dati catastali] ovvero consistano in un rinvio ad entità, rapporti o situazioni giuridiche di diverso contenuto e, rispettivamente, che siano previsti o imposti dalla legge o in via convenzionale".
Detto altrimenti: ai fini della validità di un contratto preliminare di compravendita avente ad oggetto beni immobili non è indispensabile l'indicazione dei confini e dei dati catastali; è infatti sufficiente l'utilizzo di qualunque criterio idoneo ad identificare il bene in modo univoco.
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