Rumori in condominio: la soglia di tollerabilità è fissa?
Con l'ordinanza n. 25976 del 6 settembre 2023, la Corte di Cassazione, nel solco di un orientamento consolidato, ha statuito che la soglia di tollerabilità delle emissioni rumorose prodotte da vicini di casa non è mai assoluta, dovendosi verificare ogni volta la situazione ambientale generale, tenendo dunque conto della zona oggetto d'indagine, delle abitudini di chi la abita e del c.d. "rumore di fondo" che, come è facile intuire, può essere diverso in un piccolo borgo di montagna rispetto ad una strada ad alto traffico in città.
La Suprema Corte, anche in questa occasione, ha pertanto sottolineato come, ai fini dell'accertamento del presunto superamento della soglia di tollerabilità, l'esame della problematica deve essere parametrato sia alla sensibilità dell'uomo medio sia al contesto specifico in cui i rumori sono emessi.
Per fare un esempio concreto, il livello di suono di un comune flauto scolastico potrà essere considerato come rumore al di là della soglia di tollerabilità se registrato in un ambiente silenzioso (es.: piccolo borgo di montagna), e come suono al di qua di tale soglia se registrato in un appartamento con affaccio su Piazzale Loreto a Milano.
Tale esempio è meramente esplicativo e non deve essere inteso come caso reale. Ogni situazione deve essere valutata singolarmente.
La fattispecie oggetto del vaglio della Suprema Corte concerneva i rumori emessi da un'associazione attiva in campo musicale che dei vicini consideravano essere sopra soglia.
Di diverso avviso il Tribunale, la Corte d'Appello e la Corte di Cassazione.
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